DOVE SEI?

Benvenuti nello spazio virtuale di Alina Art Foundation!

Alina Marchetta aveva ventisei anni, un esempio di brillante giovane donna, pulita e solare. Lei, la nostra piccola Alina, luce dei nostri occhi, ora non è più con noi. La sua straordinaria vita, un virgulto promettente e ricchissimo, è stata violata e recisa non solo dalla malasorte, ma soprattutto dall’ineducazione in questa complessa realtà del nostro mondo sociale. Il delitto non è un’entità astratta, occorre analizzarlo attentamente in profondità, nel senso dis-umano dell’ecologia giurisprudenziale. Alina fu allontanata crudelmente dalla sua splendida vita il 7 Aprile 2019, uccisa da una sua coetanea, che non avrebbe dovuto guidare quell’auto assassina, sotto effetto di alcool e droghe pesanti che le oscuravano la mente. Non doveva assumere sostanze proibite e nocive!

I familiari di Alina sono stati tutti condannati senza colpa, all’ergastolo della disperazione e della sofferenza infinita. La Sentenza è irrevocabile! Ricordare, riflettere, pensare, comprendere. Per-donare una persona non sarà certo merito delle sue parole determinarlo, ma delle sue azioni! Mentre la vita va avanti per tutti (non per Alina), chi l’ha uccisa ha chiesto e ottenuto la revoca della misura di custodia: così potrà agilmente continuare la sua vita quotidiana al fine di tracciare meglio le sue famose linee programmatiche per sé e per i suoi cari.

Alina non era soltanto una figlia, ma la ragione per realizzare sogni e progetti, la ragione per creare, rivoluzionare e migliorare. Nessuno potrà mai inventare una nuova lingua: quella del dolore di sopravvivere alla morte di un figlio. Dal momento che non sono riuscita come madre a impedire ad Alina di morire, voglio lottare per sopravvivere e lo faccio con l’unico strumento che conosco, che mi sorregge e mi sostiene: l’Arte. Che sia l’Arte a tenere viva Alina, che sia l’Arte a far comprendere il passaggio tra la vita e la morte. Che sia l’Arte un omaggio ai genitori che, come me, sono condannati all’ergastolo del dolore.

Chi può dire che la vita non sia la morte e la morte non sia la vita? La descrizione di un passaggio sconosciuto e sconvolgente, in una dimensione che attraversa i mondi e scuote l’anima attraverso i nostri più importanti valori umani, si sta realizzando tramite una mostra annuale d’arte contemporanea “Artisti per Alina”. Il progetto artistico si svilupperà anno dopo anno, coinvolgendo ogni volta nuovi artisti nel campo delle visual art (pittura, fotografia, scultura, video, installazioni, street art).

Ovviamente, le mostre saranno accompagnate di volta in volta da vari eventi collaterali che vedranno il coinvolgimento delle istituzioni d’arte, location di arte e dei protagonisti della vita culturale.

“La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.”




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